Fotografie di Maurizio Bilanzola e Helen Sanatkar Modabber. Testo di Helen Sanatkar Modabber
Castel San Pietro Romano il borgo incantato di Porry Pastorel e set di pane amore e fantasia…
Arroccato in cima al monte Ginestro, in provincia di Roma, si erge Castel San Pietro Romano, un piccolo ma suggestivo borgo medioevale, con meno di 900 abitanti, vincitore del contest “Il Borgo più bello del Lazio 2021”.
Il nome trae origine dall’Imperatore Costantino che lo scelse in onore dell’Apostolo Pietro recatosi lì, secondo una leggenda, per predicare contro i culti pagani del tempo.
Appena arrivati balza subito agli occhi la grande cura del luogo grazie anche all’impegno dell’attuale sindaco Nardi Gianpaolo che in questi anni è riuscito a valorizzarlo.
All’ingresso si viene accolti da un ampio anfiteatro affiancato da un parco giochi per bambini, con vista panoramica su Roma che lascia intravedere i Monti Lepini, il Monte Guadagnolo e la valle del Sacco. A motivo di questa vista mozzafiato il borgo è stato ribattezzato “Un balcone sulla provincia di Roma”; e proprio da un balcone, quello di una piccola casa che si affaccia sulla piazza omonima, è presente un manichino in ricordo del Maresciallo interpretato da De Sica in “Pane, Amore e fantasia” del 1953 nonchè in “Pane, amore e gelosia” del 1954 . Lo stesso balcone, tra l’altro, è stato protagonista anche del film “Tuppe, Tuppe Marescià” con De Filippo del 1958.
A fare da promotore, sulla scelta del borgo per le riprese, fu Adolfo Porry Pastorel, classe 1888, uno dei pionieri del fotogiornalismo italiano, che si ritirò intorno agli anni cinquanta in questo posto incantato, ricoprendo l’incarico di sindaco da giugno 1952 a marzo 1960.
Il luogo è stato scelto anche per la pellicola “Il federale” di Salce e “Pane, amore e…” del 1955, entrando in tal modo, a pieno titolo, nella storia del cinema italiano.
A ripercorrere le scene dei film vengono in ausilio una serie di cartelloni turistici, collocati per le viuzze. È così che, passeggiando tra i vicoli del borgo prenestino, ci si imbatte in via Prenestina e Borgo San Pietro oppure nelle strade percorse dal maresciallo De Sica per recarsi in caserma o alla festa paesana vestito nell’alta uniforme dell’Arma dei Carabinieri; strada che è stata intitolata a suo nome quale onorificenza.
Gli stessi cittadini castellani vennero coinvolti nelle riprese ed impiegati come comparse.
Sul punto più elevato domina la Rocca dei Colonna, originariamente costruita quale fortezza militare a scopo strategico-difensivo, accessibile tramite un ponte levatoio, è divenuta con il tempo un magazzino per le derrate alimentari. Attualmente è aperta al pubblico e visitabile in qualunque fascia oraria.
Un piccolo borgo, quindi, tutto da scoprire o, meglio riscoprire. A due passi da Roma. Ricco di storia della cultura cinematografica e non solo del nostro Paese.
© Helen Sanatkar Modabber