Alberta Riccardi, con “Cafe Ida” (edito da Piemme )al suo primo romanzo, dice che: ” scrivere è un magnifico bisogno capace di fagocitare tutti gli altri“. Da questo ” magnifico bisogno” la Riccardi è partita per raccontare una lunga storia che parte dal 1899 per attraversare tutto il secolo scorso, e portarci dalle campagne della Ciociaria alla lontana Scozia.
“Cafe Ida” è un racconto che nasce anche dalla necessità di rivivere le proprie origini , il nonno di Alberta era ciociaro, e dall’impegno di far riemergere storie dimenticate di dolorose emigrazioni.
La Scozia non è l’America, ma è comunque una terra lontana e partire diventa un viaggio verso la libertà. Su questo sfondo ,mentre il nuovo secolo avanza, si muovono Giovanni e Nevio, due amici ,due mondi diversi: figlio unico di una famiglia ricca e disgraziata l’uno, erede di una solida tradizione contadina l’altro.
Eppure i due condivideranno un destino comune in quella terra lontana che sarà per entrambi ,come ci spiega l’autrice, il simbolo di un riscatto.