ARRIVA LA RECESSIONE AMERICANA
Nonostante tutti gli stop and go dei previsori economici negli ultimi mesi, la recessione USA arrivera’ presto. La curva dei rendimenti invertita non da molti spiragli di dubbio. E cosi’ come nel 2000 e nel 2007 avremo la recessione e una forte perdita delle quotazioni dei mercati finanziari. Tutte crisi e recessioni diverse ma simili nello svolgimento. Nel 2022 l’indice SP500 ha perso un 20 % di adeguamenti dei multipli valutativi delle azioni ai tassi d’interesse, ora nel 2023 ci sara’ un’ulteriore calo del 20 % degli utili.
Probabilmente sara’ una recessione di lieve entita’, ma potrebbe, come sempre, trascinare nella stessa direzione tutte le economie occidentali. Operativamente parlando, la quotazione dell’indice SP500 e’ a 3.872 punti. Quando arrivera’ a 3.200 punti sara’ molto probabilmente finita la crisi e si potra’ nuovamente comprare azioni.
Tutti questi minimi di mercato nel passato si sono rivelate ottime occasioni di guadagno nei successivi 2-3 anni. L’unico vero pericolo questa volta potrebbe arrivare da una prematura invasione di Taiwan da parte della Cina, evento esogeno geopolitico, che speriamo non accada prima di almeno 4-5 anni.
La storia si ripete, anche se non per identita’ e cause identiche. Il problema di queste cospicue fluttuazioni dell’economia è l’arretramento delle condizioni di vita del ceto medio basso. Di qui la crescita dei populismi. Forse nel monetarismo interventista delle banche centrali c’è qualcosa da rivedere!
Analisi di Andrea Vedovati