I Valori Personali, la mostra di Luca Padroni al Macro Testaccio incanta pubblico e critica.
Frammenti di paesaggio romano, di vita urbana e personale si susseguono in I Valori Personali, la mostra di Luca Padroni, dal 1 febbraio al 26 marzo al Macro – Museo d’Arte Contemporanea Roma, curata da Claudio Crescentini e promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, in collaborazione con le gallerie Montoro12 Contemporary Art di Roma e L&C Tirelli di Vevey (CH).
Luca Padroni, http://www.lucapadroni.com, giovane grande artista romano, classe 1973, dalla lunga esperienza formativa londinese, nel suo stile espressionista, accorda la tradizionale tecnica pittorica ad olio al collage, forme amorfe e astrattismo figurativo in suggestivi quadri di grandi dimensioni. Esplora una realtà variegata ponendo in rapporto spazi, esseri umani e luminosità non sempre in contiguità tra loro. In questo gioco di equilibri, di azioni in movimento, accostamenti e sovrapposizioni in disordine, l’artista che a tratti anche si racconta, crea un universo singolare dove coabitano, persone, amanti tantrici, gatti volanti, colonne romane, passanti e pini secolari. Insomma, con I Valori Personali, Luca Padroni ci offre un affascinante ed immaginario segmento di realtà con la potenza visiva della sua grande pittura.
Oltre alla pittura materica, emotiva e figurativa negli anni Padroni inizia una nuova ricerca che ha per oggetto i treni, il senso della velocità e del movimento, basata prevalentemente su uno stile più rigoroso, su un uso più controllato del colore e sulla distillazione delle forme alla loro geometria essenziale. Luca Padroni è stato finalista al Premio Terna nel 2010; le sue opere fanno parte di alcune collezioni pubbliche, come La Certosa di San Lorenzo, Padula, il Museo Comunale di San Gimignano e i Musei Capitolini di Roma. In occasione della mostra è stato presentato un catalogo, con testi critici del curatore, Claudio Crescentini, e Marco Tonelli, Ursula Hawlitschka, Fabiana Sargentini.
Rossella Ronconi