Aldo Moro: la Guerra Fredda in Italia il libro di Pino Nazio

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Esce il 9 maggio 2018, a quarant’anni dal ritrovamento del corpo dell’onorevole Aldo Moro,  il nuovo libro di Pino Nazio “Aldo Moro: la Guerra Fredda in Italia”con la prefazione di David Sassoli.

Sono passati quarant’anni da quando il corpo dell’onorevole Aldo Moro è stato fatto ritrovare dalle Brigate rosse all’interno del bagaglio di un’auto crivellato di colpi in via Caetani, a due passi dalla sede nazionale della Democrazia cristiana e del Partito comunista. In pochi hanno sottolineato che il luogo del ritrovamento è esattamente all’ingresso di palazzo Caetani, sede del Centro studi Americani, una struttura che si occupa di promuovere e valorizzare i rapporti tra Italia e Stati Uniti. Un messaggio che diventa chiaro se si legge l’ultimo libro del giornalista e scrittore Pino Nazio intitolato “Aldo Moro: la Guerra Fredda in Italia”, per la casa editrice Ponte Sisto

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Pino Nazio

Pino Nazio propone -dati alla mano- una lettura che affonda le ragioni della morte dello statista nel tentativo di bloccare la strada dei comunisti italiani verso “la stanza dei bottoni”. Moro, fin dal dopoguerra lungimirante interprete della politica nazionale, aveva voluto l’ingresso del Pci nell’area di governo e per questa ragione è stato eliminato. Che il compito di ucciderlo sia ricaduto sulle Br non è determinante, quello che è fondamentale è il motivo per cui lo statista sarebbe comunque dovuto morire. L’Italia, uscita sconfitta dalla Seconda guerra mondiale, aveva sempre vissuto sotto la tutela delle potenze vincitrici, Stati Uniti e Inghilterra in primo luogo, e non poteva derogare al principio di tenere fuori dal governo il Pci, per evitare il rischio che i segreti Nato finissero a Mosca. I trenta anni trascorsi dal dopoguerra fino alla morte di Moro possono essere letti come un continuo tentativo di impedire all’Italia di diventare una democrazia compiuta, con l’alternanza tra maggioranza e opposizione.

Il libro ripercorre la stagione delle stragi e della strategia della tensione, degli attentati e del terrorismo rosso e nero, restituendo un quadro unitario e chiaro di quello che è successo. Un modo per scoprire i retroscena di avvenimenti drammatici, solo apparentemente senza colpevoli. Si parte dalla strage di Portella della Ginestra, passando per quella di Piazza Fontana, fino all’attentato al treno Italicus su cui Moro avrebbe dovuto viaggiare e poi, per un contrattempo, scese all’improvviso. Si parla della salma di Mussolini, trafugata dalla sua originaria sepoltura, e dell’attentato a Togliatti, dei tentativi di colpo di Stato e della loggia massonica P2 di Licio Gelli, degli apparati di sicurezza che invece di difendere la Repubblica, lavoravano per le potenze straniere. Una storia avvincente che si legge d’un fiato, se non fosse che ha lasciato una lunga scia di sangue di migliaia di innocenti. “Esiste un filo sottile”, scrive Pino Nazio,invisibile come un fiume sotterraneo, che lega tanti avvenimenti oscuri del dopoguerra. Le ombre della vicenda Moro si intrecciano con molte trame oscure, in cui il presidente risulta essere la vittima del clima creato dalla Guerra fredda”.

La prefazione del libro l’ha scritta David Sassoli, profondo conoscitore dell’opera di Moro. “L’Italia non era un paese qualsiasi dell’Europa occidentale”, scrive il vicepresidente del Parlamento Europeo, “ma una vera e propria frontiera. Italia e Germania federale marcavano il confine fra Est e Ovest e questo ne limitava i movimenti. Sul nostro paese l’attenzione internazionale era sempre al massimo grado di osservazione per la presenza del più grande partito comunista dell’Occidente. Come in ogni frontiera la sfera politica e quella militare non ammettevano vistose dissonanze”.

Oggi, a quaranta anni di distanza, la fragile democrazia italiana, messa a nudo in questi giorni di dopo-voto, non è ancora riuscita a completare un effettivo consolidamento. Sicuramente la morte di Moro ha contribuito a rendere il nostro Paese più debole e incerto.

Aldo Moro: la Guerra Fredda in Italia il libro di Pino Nazio ultima modifica: 2018-05-08T10:07:12+02:00 da Antonietta Di Vizia