U.S.TICA, VERITÀ SENZA NOMI- il documentario-inchiesta del giornalista Pino Nazio su RaiTre il 27 giugno ore 20.30 a quaranta anni dal 27 giugno 1980.
Sono passati quarant’anni da quando la sera del 27 giugno 1980 ottantuno persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, hanno trovato la morte in un Dc9 della compagnia privata Itavia. Quarant’anni di depistaggi ma anche di indagini che ci permettono di sapere come sono andate le cose sui cieli del Tirreno in quel tragico giorno. Una inchiesta realizzata da Pino Nazio per Grande Storia viene trasmessa il 27 giugno alle 20.30 da Raitre ci ripropone tutti i passaggi salienti della vicenda.
Ci vollero diciannove anni perché il giudice Rosario Priore scrivesse in una storica sentenza-ordinanza che la Strage di Ustica è stata un atto di guerra, una operazione di polizia internazionale, sui cieli del nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti.
Una versione terribile che era nota ai vertici dell’Aeronautica fin nell’immediatezza dell’evento che si decise di occultare ai parenti delle vittime e agli italiani. Nel corso della notte della tragedia, quando ancora i resti del DC9 non erano stati avvistati dai mezzi di soccorso, si decise di non dire la verità. Mentre c’era chi era assalito dalla disperazione e chi era impegnato nelle ricerche, nella sede dell’ambasciata americana a Roma militari infedeli e uomini dei servizi segreti deviati si incontravano con gli omologhi d’Oltreoceano per decidere come nascondere la verità al Paese. Così nasce la sistematica distruzione delle prove. “Una mente intelligente”, scrive Priore, “ha tolto dai siti radar della Penisola tutto quanto si poteva togliere per impedire la ricostruzione dell’evento”. È noto il contesto in cui è avvenuta la Strage nel tratto di mare tra le isole di Ponza e Ustica. E lo è grazie all’impegno dei magistrati, all’onestà di una parte dei periti, alla testardaggine di alcuni giornalisti e, soprattutto, alla tenacia dei familiari delle vittime.