Il Playground di Colle Oppio scivola lentamente verso il degrado
Varie segnalazioni giunte alla redazione di Romaoggi.eu da parte dei cittadini, i cui figli frequentano il nuovo playground aperto in febbraio scorso nel parco archeologico di Colle Oppio, denunciano lo stato di degrado in cui l’area sportiva, realizzata grazie al Coni, sta lentamente scivolando. Lo testimoniano le foto realizzate in un arco temporale di circa quattro settimane a riprova dell’inefficienza del Servizio Giardini, che ha in carico la manutenzione del complesso, come il comportamento poco civile di alcuni frequentatori, che per fortuna non è la norma.
A proposito dell’efficienza del Servizio Giardini ci stupiscono le dichiarazioni di Laura Fiorini , Assessore alle Politiche del Verde, rilasciate nel corso di un’intervista apparsa nel free press Il Caffè di Roma del 25 marzo 2021 , pag 10: “ Abbiamo incrementato le risorse per la manutenzione di giardini e parchi”… “inoltre , azione molto importante, abbiamo messo mano al parco mezzi del Servizio Giardini, con risorse per circa 1,3 milioni di euro, con cui abbiamo acquistato 27 autocarri, due piattaforme aeree, 23 trinciatrici, 88 motoseghe, 46 decespugliatori, e 22 soffiatori. Sono inoltre previste 70 nuove assunzioni di giardinieri , che si aggiungeranno alle 140 unità assunte tra il 2019 e il 2020.”
Incredibile ma vero. Infatti la prima domanda che è lecita porsi è come vengono impiegate tali risorse dato lo stato di incuria generale dei parchi e dei giardini?
Ma torniamo al caso specifico del playground di Colle Oppio, composto da un campo di basket, due di calcetto e da uno skate park frequentatissimo, con spettacolare vista sul Colosseo, a disposizione gratuita dei residenti, già dalle 5.00 del mattino e fino alla chiusura dell’ingresso che avviene alle 22.00.
Un tempo l’area era chiamata la Polveriera ed ospitava, spartanamente, la comunità peruviana di Roma, riunita intorno ad un campo di calcio ed uno di basket.
Nel 2016, all’epoca della candidatura della Capitale alle Olimpiadi del 2024 lanciata dall’allora giunta Marino, il CONI si offrì di realizzare gratuitamente l’area, anche se il compimento della Playground è stato il risultato di un percorso di condivisione e partecipazione delle istituzioni in sinergia con le associazioni che a vario titolo sono presenti nel territorio.
Abbiamo perciò raggiunto al telefono l’attuale Assessore allo Sport del Municipio Roma 1 Centro Storico, il dott. Emiliano Monteverde, per farci illustrare questo percorso ed individuare le ragioni concrete del disservizio e dei rischi che mettono a repentaglio il tanto lavoro svolto a beneficio dei residenti.
Assessore come nasce questa area: “Il CONI , quando il Comune di Roma si candida per le Olimpiadi 2024, concorda con il Comune di regalare una zona playground per ogni Municipio. L’allora Sindaco Marino fece quindi un accordo con il CONI, decidendo che ogni municipio avrebbe indicato l’area che più preferiva di competenza del municipio stesso o del comune.
Il primo Municipio indica l’area di Colle Oppio dove attualmente sorge il playground e si avvia la cosa. Dopo di che la giunta Raggi decide di ritirare la candidatura alle Olimpiadi ma il Coni per serietà mantiene la parola data.
In tanti cercano inutilmente di far cambiare idea al Municipio, che vuole fortemente realizzare il playground, sostenendo anche il pericolo per l’area archeologica. Il Municipio inizia quindi a condurre una battaglia che porterà alla conferenza dei servizi e al parere positivo sia della Soprintendenza che della Sovraintendenza del parco archeologico.
Quell’area è comunale e precisamente dell’ Ufficio Giardini, Dipartimento Ambiente del Comune di Roma.
Vengono quindi avviati i lavori che si concludono in giugno del 2020, a quel punto il Comune perde inspiegabilmente diverso tempo per l’apertura e come Municipio facemmo varie manifestazioni per attirare l’attenzione, con tanto di entrata illegale della presidente del Municipio Sabrina Alfonsi, di me e vari giornalisti de La Repubblica, ottenendone infine l’apertura in febbraio scorso.
Sin dall’inizio il Municipio si è messo a disposizione per avere la competenza di manutenere l’intera area in due modi: uno con la ditta di manutenzione delle aree verdi municipali e l’altro predisponendo un protocollo d’intesa con le scuole di zona quali Bonghi, Di Donato e Mazzini, l’Università, il Liceo Cavour e le società sportive locali come F.C. Colle Oppio Calcio, la Esquilino Basket etc… realizzando quindi una sorta di adozione dove grazie al protocollo d’intesa, se qualcosa si rompe viene sostituito; ad esempio per un canestro provvederà la Esquilino Basket evitando cosi quell’effetto che rischia di lasciare in stato di abbandono l’area.
Più volte abbiamo sostenuto che il Comune rimanesse competente dell’area purche’ provveda alla manutenzione oppure lo affidasse al Municipio che avrebbe messo in campo il modello che vi ho descritto.
Purtroppo alle nostre richieste, svolte anche per le vie ufficiali, non sono state date risposte e il risultato è quello che vediamo, il Comune di fatto, dato il degrado e l’immondizia non fa quello che deve fare.
Al momento quindi il playground è dell’ Ufficio Giardini del Comune e la manutenzione compete a loro.”
Per manutenzione, oltre le riparazioni, cosa si intende esattamente? “ Se un’area è dell’Ufficio Giardini anche la pulizia compete all’Ufficio Giardini ovvero provvedere a svuotare i cestini, spazzare e sfalciare”.
Dato lo stato di abbandono documentato dalle foto scattate a più riprese nell’arco di un mese ed essendo la situazione comune ad altre aree, questo Ufficio Giardini non ha le risorse oppure c’è dell’altro? “Evidentemente l’Ufficio Giardini ha dei problemi, tra l’altro non solo a Colle Oppio. Molti parchi sono abbastanza abbandonati a loro stessi, però in questo caso la colpa è doppia, perchè noi come Municipio abbiamo proposto un’alternativa nell’interesse della collettività”.
Attualmente alcune mamme, per contenere la situazione, raccolgono la spazzatura in sacchi che poi non vengono raccolti : “Noi una proposta al Comune l’abbiamo fatta per mantenere uno spazio cosi’ bello, che abbiamo voluto e difeso fino alla fine contro tutti i pareri contrari, apprezzatissimo da chiunque. Il modello di manutenzione che abbiamo proposto con una parte professionale ed una di cittadinanza attiva è del resto un modello che il Municipio utilizza già in altri spazi come ad esempio a Piazza Cairoli , al giardino del Cedro, a piazza Strozzi a Prati. Sono tutte aree verdi di competenza del Municipio dove attraverso questo modello innovativo si costruisce anche la cultura, a fare in modo che le persone rispettino il luogo”.
A questo punto ci auguriamo che l’Assessore alle politiche del verde di Roma intervenga presso l’Ufficio Giardini così da sanare questa situazione e mantenfa ben curata l’area, che rimane comunque sprovvista di telecamere, laddove tutti conosciamo i tristi episodi di cronaca che hanno caratterizzato il parco di Colle Oppio che rimane un’area a rischio sicurezza.
© Lisci Alessandro