
TRUMP CERCA LA RIELEZIONE, MA NECESSITA DELL’AIUTO DELLE BANCHE CENTRALI: IL CICLO ECONOMICO ARRANCA.
A novembre 2020 ci saranno le elezioni americane e allora il ciclo economico avra’ 11 anni di espansione alle spalle: il ciclo economico piu’ lungo di sempre.
I mercati hanno raggiunto valutazioni fondamentali come nel 1929 e nel 2000, i debiti sono ai massimi storici, anche se i tassi d’interesse sono la metà di allora.
Nessun presidente in carica viene rieletto se l’economia non cresce a buon ritmo, al di la’ di come si affrontano problemi come l’immigrazione o nuovi antagonisti globali come la Cina.
Come ovvio, il ciclo economico è molto maturo e si intravedono segnali di forte rallentamento negli Usa e di recessione vera e propria in Germania.
Ecco allora che subito le banche centrali sembrano pronte ad intervenire ancora una volta per evitare la recessione, abbassando i tassi, vista la bassa inflazione globale.
Alcuni economisti dubitano che la manovra avra’ gli effetti desiderati ma la curva dei rendimenti Usa è chiara. La Fed potrebbe abbassare i tassi di 100 basis point nel prossimo anno e salvare cosi’ il ciclo economico piu’ anomalo di sempre.
Il problema è che solitamente quando si abbassano i tassi è perché arriva la recessione con grande probabilità. Contribuendo così a mandare sempre piu’ in bolla le quotazioni dei mercati finanziari.
Se le banche centrali riusciranno anche questa volta nell’impresa di prolungare il ciclo, saremmo di fronte a qualcosa di mai avvenuto nella storia economica moderna.
Contribuendo così a mandare sempre più in bolla le quotazioni dei mercati finanziari. E l’inflazione? Sparita. E’ tutta qui la grande anomalia.
Siamo in un territorio nuovo ed inesplorato, pronti a scrivere nuovi capitoli di teoria economica.
analisi di Andrea Vedovati